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"Luisa Gardenghi fu il perno intorno a cui ruotarono molte realtà giovanili. La "sua" biblioteca spingeva a crescere e a studiare, poiché era sì luogo di cultura, ma anche luogo di libertà espressiva e di socializzazione, con gli spazi per lo studio ma anche per l'ascolto e per gli scacchi. Ed è la libertà il migliore terreno su cui crescono lo studio e il lavoro. Il ricordo che ho della biblioteca è imprescindibile dalla figura di Luisa Gardenghi. Attribuisco a lei il mio legame con i libri e il successivo desiderio di scrivere: Luisa ha contribuito a formare la persona soddisfatta di sé e delle sue creature che sono io oggi. Ed è davvero straordinario come una donna che ha sofferto, che ha amato senza essere ricambiata per colpa del destino o della crudeltà maschile, una donna che voleva viaggiare e, per alterne vicende, non ha potuto farlo, abbia voluto e avuto tanti figli/e, i/le ragazzi/e che frequentarono la sua biblioteca e la sua casa, e che grazie a lei hanno potuto istruirsi, guardare il mondo con occhi diversi, amare, viaggiare, crescere in armonia come è successo a me." (Alda Teodorani)