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Questa è una storia d'amicizia e di mare, di uomini e di terra. Una storia popolata di migranti e amici che si perdono, di libri che si aprono, di vite che si spezzano. Said è uno dei tanti ragazzi extracomunitari che lavorano nelle serre siciliane dove si coltiva il pomodorino pachino. Ama leggere, passione alla quale si dedica nei momenti di pausa al lavoro. Condivide un casolare abbandonato con Rahì, anch'egli operaio della serra. Nicola è un ragazzo italiano che lavora in un supermercato. Ogni domenica s'incontrano in una zona di mare, caratterizzata da un ponte calcareo collegato con la terraferma e che hanno chiamato "Il Ponte delle Incertezze umane", sul quale Nicola ama recitare i suoi monologhi, ammirato dagli amici. Una mattina Rahì scompare. Nicola e Said decidono di andarlo a cercare. Inizia così un viaggio di ricordi, attraverso il quale il protagonista Said ripercorrerà il suo recente passato di fuga, d'amore e morte che, di nascosto, sogna di potere un giorno raccontare in un libro. Un viaggio che si andrà ad incrociare con quello di trecento immigrati di etnia Tamil, naufragati nella notte tra il 24 e il 25 dicembre 1996 a poche miglia dalla località siciliana di Portopalo di Capo Passero, a sud di Siracusa.