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La celebre opera di Lenin, capitolo fondamentale della teoria marxista-leninista dello Stato, viene qui ripresentata con un originale saggio introduttivo che ne mette in luce le indicazioni essenziali, dopo le diverse interpretazioni, a volte di comodo, che ne sono state date nel corso della storia. L'esigenza di chiarire quale posto occupi "Stato e rivoluzione" nello sviluppo del pensiero di Lenin appare tanto più necessaria quando si scopre che tale sviluppo non ha affatto quel carattere lineare che certa storiografia ufficiale ha voluto attribuirgli. La passione del rivoluzionario e il rigore dello scienziato tendono in Lenin a coincidere, ma tale coincidenza non è mai automatica: è il difficile approdo di una forte tensione intellettuale e morale. "Stato e rivoluzione" nasce in uno dei momenti più impegnativi di questa tensione. Al centro della riflessione, l'analisi sulla natura dello Stato socialista e sulle differenze di principio che lo separano dallo Stato borghese. Analisi che approda alla difesa del processo politico-sociale noto con la formula engelsiana di "estinzione dello Stato", liquidato sbrigativamente da Stalin che, con il suo peculiare metodo speculativo, trasformerà l'elaborazione indipendente della teoria di Marx in una elaborazione indipendente dalla teoria di Marx.