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Città e foresta, la civilizzata urbanità di Buenos Aires e la profonda frontiera della selva tropicale dove i taglialegna combattono le crudeltà di una natura più forte: fra questi due ambienti, che accompagnarono anche la sua vita "divisa", Quiroga colloca i racconti che appaiono come i più significativi di un genere che anticipa la produzione fantastica dello scrittore. Oltre la trama distesa e chiara del narrato, si schiude e si rivela la cifra allucinata di sentimenti e sussulti che superano la norma. L'occhio umano a volte non basta a comprendere e a penetrare la materia incandescente d'un mondo intatto e inesorabilmente ferino: spesso, nei racconti "selvaggi" sono le bestie, protagoniste, a narrare per l'uomo. Così come dietro la tranquilla vita cittadina e borghese si agita il segno, altrettanto impenetrabile e pauroso, di una bestialità oscura. Prefazione di Dario Puccini.