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"Non gioca a rimpiattino con i suoi sentimenti e le sue emozioni al di là del contingente usando un verso suadente, una filosofia fatta d'amore per la Terra e per la vita che testimonia la sua capacità di riflessione e di dialogo con il dopo, con la gioventù che sta ereditando non poche situazioni di disagio. Cosa c'è di meglio di un'aurora per vestirsi d'amore, per dire grazie a quella nuova luce che con dolcezza fluttua sorridendo in noi? Da queste vibrazioni emotive, la poesia di Adalpina Fabra Bignardelli esce allo scoperto (e non da ora), crea quel mosaico di speranze che finisce per avvolgere, usando anche uno sguardo trasognato, il silenzio di un vicolo cieco e seguire un nuovo itinerario di magia. C'è una primavera crescente nell'accogliere il tempo che passa, le stagioni che si intersecano, le lontananze che tendono a stringersi in un piacevolissimo girotondo di suoni, di aromi, di abbracci, di speranze... Una poesia pregna di visioni e di respiri pregnanti, di colloqui con l'Io e con l'altro, con la circolarità dell'essere e l'argenteo fruscio del vento che apre spazi nuovi ai giochi cinguettanti del pensiero, dei ricordi..." (dalla prefazione di Fulvio Castellani)