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Se una carezza è quasi simile a un soffio leggero di vento e se la voce del vento dialoga sovente, e volentieri, con i sussulti di un cuore innamorato, ecco che la poesia fa capolino tra le pieghe di un sorriso genuino e di un sogno che si affaccia via via sulla strada del vivere quotidiano, sui perché di un incontro che vorremmo si potesse ripetere all'infinito. Da qui la poesia d'oggi e di un passato abbastanza recente si è tinta spesso con i giochi ritmici, sincopati e vorticosi del vento, dando spazio, non occasionale, a un compendio di accelerazioni emotive, a un mosaico di piccole-grandi incursioni nell'Io, nell'altro, di chi con noi naviga a tu per tu con una realtà magari ricca di ostacoli, di superficialità, di egoismi sfrenati, di ipocrisie fuori luogo... Noi e il tempo, con i suoi umori e le sue mutazioni climatiche, siamo un tutt'uno: ci confrontiamo, ci confondiamo, ci stringiamo la mano per non perderci, per guardare avanti, per suggerire nuovi traguardi e nuove prospettive a quanti ci stanno accanto.