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"Inoltrarsi nel campo della bioetica e dell'handicap è argomento arduo. [...] Non bisogna, quindi, arrestarsi sulla soglia del sentimentalismo e della commozione immediata, cui sono sottesi diversi stati d'animo, sia positivi - «Quanto posso fare per questo fratello o questa sorella il cui cammino storico è stato segnato così pesantemente?» - sia negativi - «Per ora non mi è capitato, speriamo che non mi capiti oggi o domani...». Si richiede perciò una impostazione razionale del problema, che sappia avvalersi di nozioni scientificamente fondate e si lasci guidare da chi ha già percorso il cammino. Dalla Prefazione del cardinale Francesco Coccopalmerio Il modello bio-psico-sociale affermatosi negli ultimi anni proietta la disabilità oltre il singolo coinvolgendo la famiglia, le istituzioni, la società. Nella malattia tutti, seppur in forma diversa, sono coinvolti in una relazione dinamica e non statica. Tale dialogo tra le parti può superare molte asperità e tensioni e aprire ad un mondo nel quale il disabile sia al centro di una rete relazionale e sinergica, ad un rapporto nel quale dà e riceve." (Dall'Introduzione di Enrico Larghero)