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Questo Quaderno rappresenta il primo di una serie sul tema del rapporto tra psicoanalisi e fede, due ambiti ritenuti in passato contrapposti sulla base delle posizioni freudiane di matrice positivistica, nettamente critiche verso ogni forma di religione e di religiosità. Oggi la psicoanalisi è in grado di affrontare questi temi senza pregiudizi pro o anti religiosi. L'argomento di questo primo Quaderno è quello della nostalgia di infinito e della speranza nell'"oltre": sono due sentimenti che appartengono all'esperienza umana, ma che la superano, l'uno con lo sguardo rivolto al passato, l'altro con lo sguardo rivolto al futuro, partendo entrambi dal vissuto dell'indistinto originario, quell'"oceano" uterino da cui veniamo ed al quale aspiriamo a tornare. In un contesto sociale pervaso da molteplici situazioni di disperazione e da acuti conflitti che insidiano la convivenza civile, il sapere della psicoanalisi, insieme ad altre forze vitali, è chiamato a decrittare la modernità: si tratta di una psicoanalisi aperta al futuro e al piacere della conoscenza.