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"Iterum rudit Leo" è un canto di sfida, è un gesto di rivolta, è un inno all'acquisita impossibilità di piegare il capo innanzi ad ogni coartazione in generale e, nello specifico, innanzi ad ogni coartazione culturale. Di nuovo ruggisce [il] Leone - è il grido "anarchico" di chi, - non pago delle pagine "ufficiali" della storia si pone in modo critico al dato accademico ed inizia a ricercare, in modo scientificamente ineccepibile ma autonomo, scevro, libero se vogliamo, da ogni condizionamento culturale - da quello che, oggi, chiamiamo main stream. E, così, di nuovo, ruggisce Leone IV, rivendicando alla nostra città, al luogo che fu designato a sua ultima dimora, il ruolo centrale nella storia europea, - del quale, fin troppo a lungo, - è stata orbata. Oggi, la scienza "ufficiale" ha accertato che la sepoltura di Leone IV è stata la nostra - S. Giovanni, rectius, la nostra - "i due San Giovanni". E, da quel luogo, quel "buon pastore dell'umano gregge" continua a lanciare il suo messaggio: "Hic forum romanum est". (Francesco Bernabucci)