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Libro interessante perché presenta Giacomo Leopardi in un aspetto che tende a sfuggire. Si tratta degli scritti in poesia e in prosa di Muccio (così chiamato da piccolo in famiglia) nel periodo della fanciullezza. L'argomento è stato considerato dall'aspetto storico-biografico e da quello psicologico-letterario. Ne emerge un ritratto interessante di fanciullo: vivace, curioso, spontaneo, scattante, scherzoso, ironico, amicale... Sorprendono le poesie scritte a undici/dodici anni, dal sentire fresco, genuino, con tono spedito e sciolto. La verità della sua primaria età è tutta lì, racchiusa in quel non so che di sospiroso dei suoi intelligenti occhi chiari e nell'attrazione fatale della scrittura.