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Tanto in oriente quanto in occidente, uno dei fenomeni che maggiormente caratterizza l'impero romano tardoantico è l'aspro e continuo scontro tra gruppi cristiani concorrenti. Progressivamente, il dibattito teologico esce dalla sfera dei concili e arriva a coinvolgere schiere sempre più ampie di laici, impegnati in prima persona a difendere una specifica dottrina contro ogni interpretazione contrastante del messaggio cristiano. Nell'arco di alcuni decenni, tra IV e V secolo d. C., si assiste a una mutazione strutturale delle categorie di pensiero dell'uomo tardoromano: concetti come "fede", "eresia", "ortodossia", sconosciuti al mondo classico, si affermano come elementi costitutivi di una nuova interpretazione della realtà, fino a regolare non solo la coesistenza tra i diversi gruppi cristiani, ma anche le relazioni tra le autorità civili e le comunità locali, il ruolo delle aristocrazie cittadine, i rapporti tra l'impero e le popolazioni barbariche che premevano lungo i confini. Attraverso l'analisi puntuale della convivenza tra comunità cristiane concorrenti, osservata nei suoi aspetti più concreti, questo studio ripercorre le tappe di quella "rivoluzione culturale" che avrebbe reso la fede il cardine di nuove identità e il fulcro di nuovi conflitti. Viola Gheller, Dottore di Ricerca in Studi Umanistici. Discipline Storiche, Filosofiche e dei Beni Culturali (Trento 2014), svolge la sua attività di ricerca presso l'Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, dove collabora stabilmente con la cattedra di Storia Romana. Specialista dell'impero romano tardoantico, ha dedicato i suoi studi all'insorgenza di conflitti identitari nell'occidente tardoromano, con particolare attenzione agli aspetti etnici e religiosi. Per Bononia University Press ha pubblicato "Identità" e "arianesimo gotico": genesi di un topos storiografico (2017).