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Un romanzo corale, dove ogni personaggio incarna un punto di vista sul mondo. E si tratta di un mondo sconvolto, a cavallo della disfatta di Caporetto. Chiara Polita racconta uno degli episodi fondamentali della storia novecentesca ma lo fa senza adottare una prospettiva ufficiale. Sceglie un gruppo di personaggi che sono radicati nelle terre veneziane di bonifica, in particolare a San Donà di Piave. Non si tratta però di coordinate geografiche legate solo al realismo, anche se la scrittura di Polita sembra muoversi con grande precisione all'altezza del paesaggio, là dove tutto si gioca nel rapporto tra acqua e terra, là dove un microcosmo di uomini e donne sradicati, ognuno con la propria piccola avventura, contribuisce a creare un affresco multicolore che parla ancora oggi del nostro passato e del rapporto che ci lega ai luoghi del vivere.