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La mostra 'Da Cimabue a Morandi. Felsina pittrice', curata da Vittorio Sgarbi, intende riproporre i principi e il metodo dello studioso e ripercorrere, attraverso il filo conduttore delle opere e degli artisti bolognesi, la storia dell'arte e della pittura italiana tra la fine del Duecento e l'inizio del Novecento: da Cimabue a Giorgio Morandi, appunto, consacrato proprio da Longhi come "uno dei migliori pittori viventi d'Italia". La mostra si svolge nelle sale di Palazzo Fava, acquisito dalla Fondazione e aperto al pubblico nel 2011 dopo un lungo e accurato restauro scientifico. Gli affreschi di Ludovico, Agostino e Annibale Carracci e della loro scuola, che ne ornano le sale, saranno la preziosa, inestimabile cornice di un percorso culturale e artistico articolato in una ricca selezione di dipinti e sculture provenienti da chiese, musei, istituzioni e collezioni private, talvolta non bolognesi. Per la prima volta saranno esposti insieme capolavori quali la Madonna in trono con il Bambino e due angeli di Cimabue, conservata nella chiesa di Santa Maria dei Servi, la celebre Estasi di santa Cecilia, dipinta da Raffaello per la cappella funeraria di Elena Duglioli Dall'Olio nella chiesa di San Giovanni in Monte (oggi nella Pinacoteca Nazionale), e la tavola di San Rocco e il donatore del Parmigianino, custodita nella basilica di San Petronio. A queste preziose testimonianze, spesso sottovalutate dagli itinerari turistici, se ne aggiungono molte altre.