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I media dedicano ormai sempre più spazio a soggettività transessuali e transgender, ma la teoria queer resta un ambito ancora poco esplorato: il volume intende colmare tali vuoti e rimettere al centro del dibattito la questione identitaria prima ancora di quella di genere. Per vedere come i significati culturali, i processi di naturalizzazione e le tecnologie discorsive plasmino l'esperienza trans e l'esperienza del genere, l'autrice focalizza la sua attenzione sulle retoriche dei discorsi e sulle narrazioni personali. Perché l'identità è prima di tutto un racconto: istituzionale e individuale. Da un lato, dunque, ci sono i discorsi medici nel loro evolversi dalla sessuologia ottocentesca fino alla psichiatria contemporanea (e nella loro interazione con i contro-discorsi del femminismo, degli studi gay, della "gender theory") , dall'altro la narrazione in prima persona di chi ha transitato da un genere all'altro.