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Martin Heidegger una volta scrisse che il mondo, nell'era della scienza, era diventato un'immagine del mondo. Nell'era delle bombe atomiche, il mondo, per Rey Chow, è diventato un bersaglio da colpire una volta che sia stato identificato, o almeno così sembra ripetutamente dire la geopolitica globale, dominata dagli Stati Uniti dalla fine della seconda guerra mondiale. Come è possibile articolare le problematiche della produzione di conoscenza con questa aggressiva concezione del mondo nel mirino? Chow prova a sondare il significato della vicinanza cronologica tra studi di area, teoria poststrutturalista e letteratura comparata. Centrale nella discussione dell'autrice è la critica della condizione di autoreferenzialità presente in differenti registri epistemici della contemporaneità.