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"Strade filiformi, isole, correnti; fratture, insenature segrete, passaggi; soli incandescenti, vertigini, varchi occulti per l'indecifrabile". Come tra gli spazi vacanti di una mappa, si dispiega in questi racconti la Terra Incognita di un'anima: quella dell'eterno viandante, irrequieto e trasognato, che come un grande occhio spalancato se ne va errando nel mistero delle cose e del tempo. Nelle notti evanescenti di Norvegia o per i vicoli d'oltremare di Amsterdam, tra le malie segrete di Praga o nei suburbi sospesi e irreali di Londra: storie di lunghi viaggi in autostop e incontri mancati, di terre di confine e periferie senza nome, di sguardi solo intravisti in un'allucinazione di specchi; di treni e di navi e di strade d'argento che si perdono nelle lontananze del vento, senza alcuna meta o ritorno, verso un sempre inattingibile altrove.