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"Ora d'aria" è una raccolta di liriche che canta i sentimenti più profondi. Si snoda come una melodia, più che come un testo, e ogni brano andrebbe cantato piuttosto che recitato. Ma se leggiamo tutto d'un fiato, ci rendiamo conto che siamo di fronte ad un'epopea personale in cui azioni minime, episodi irrilevanti, personaggi non eroici, animali, persino un notiziario, possono assurgere a dignità di stampa. Un'epopea alla quale appartiene l'amore, in cui si parla di pace ma anche di morte, di guerra e di esclusione. Le parole, dentro un lessico familiare, dietro dialoghi reali o immaginari, sotto il manto della neve o l'abito bianco della Comunione, restituiscono fotogrammi condensati in successioni di verbi e nomi, in assonanze, in narrazioni scandite in versi che, come la vita, si trasformano poco a poco, una lettera alla volta, fino a divenire altro dall'origine.