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«La mia minestra è rotta/Giace nel piatto e ha delle crepe/dei buchi». I testi di Jens Nielsen si occupano di cose normali, dettagli della vita quotidiana che finiscono in uno strano disordine perché l'autore getta allegramente sabbia negli ingranaggi. Ne nascono delle storie sbieche e inimitabili in cui può accadere di tutto. Una donnina piccola piccola vive in una boccia dell'albero di Natale, dalla quale un Natale viene liberata per finire subito nella bocca del cane. O un ippopotamo scappa dallo zoo, a piccoli passi arriva in città, si avvicina ai tram ed entra nel lido delle donne per ritornare alla fine allo zoo dentro una microscopica goccia d'acqua. O un.uomo alto e magro sta in una pasticceria e dice: «Vorrei tanto una...» Non riesce però a continuare per quanto ci provi e riprovi. Il liscio processo della compravendita fallisce, la normalità esce dai cardini e le ruote girano a vuoto. Senso e insensatezza si mescolano allegramente, microcosmo e macrocosmo si confondono, la cosa possibile trabocca nell'impossibile e viceversa. In questi testi Jens Nielsen svela la sua sensibilità per una comicità amorevole e al tempo stesso grossolana che fa pensare a volte alla Commedia dell'Arte.