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Helenasya è un romanzo fantastorico dove l'autore ha messo insieme singolari ingredienti. Si prenda l'antica Anatolia, la Grecia,l'Egitto, la Mesopotamia e l'Italia. Si prendano antichissime città come Larsa, Qattara, Thermì, Ur e Uruk. Si prendano personaggi storici come l'affascinante Nitocris d'Egitto o Sargon I di re dell'impero accadico e la sua discendenza, da Nar?m-Sîn, re delle quattro parti del mondo, a suo figlio Shar Kali Sharri. Non basta, occorre anche un pizzico di trascendente, ed ecco Hestìa (dea olimpica greca) oppure l'affascinante Ishtar-Inanna, la signora del cielo, il dio Enki, signore della Terra e il terribile Anzu, il dèmone che rubò le tavole del destino degli uomini. I nomi e riferimenti storici sono innumerevoli e, tutto questo, costituisce un vasto palcoscenico fatto di omini, regioni e città che un viaggiatore che fosse vissuto nel 2150 avanti Cristo, avrebbe potuto vedere e incontrare. Nella storia raccontata dall'autore, un pazzo mitomane, Elchijsed, diventa l'incontrastato sovrano del più forte impero del mondo; con la compiacenza di sacerdoti integralisti, dichiara le donne preda dei dèmoni e quindi impure: per lui non c'è altra soluzione...