Tab Article
Un libro non è per sempre. Volano gli scritti, rimangono le parole potremmo affermare rovesciando la celebre locuzione latina. È l'imperscrutabilità esagerata, l'eterno addio alle cose il tratto dominante nella poetica di Tempio, che in questa pubblicazione sembra porsi in lotta tra tentazioni bohémien e parodia di una rimembranza vissuta sempre in asincrono. Una "voce" che implora di infiltrarsi negli interstizi delle pareti vasali, pulsante di un esordio che ha tutto il sapore di un commiato. Nel crescendo di dolore e rassegnata consapevolezza, scorrono leggiadre immagini sfumate quanto vivide e definite, in un beffardo esercizio lirico che minaccia di estinguersi già al suo incipit. Un libro impegnato, perché impegnato a volare via lasciando a noi le parole non dette.