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"Vivo a Roma dall'età di cinque anni e qui sono cresciuto, ho studiato, ho lavorato e messo su famiglia. Roma è una città incomparabile e dalle braccia aperte all'accoglienza, come fece con noi sfollati durante la guerra. Mai mi sono sentito 'straniero' in questa città, mai emarginato per la mia provenienza forestiera. Eppure il mio cuore è rimasto genovese, i miei sentimenti più intimi sono ancora radicati nelle pietre di quel colle d'Oregina alle cui pendici era appesa la casa natale. Nel ricordo degli occhi ci sono i tetti grigi in discesa, il porto con le sue navi, l'orizzonte blu del mare. Da questa nostalgia che non si spegne, sono nate le pagine del libro che vi sta davanti."