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Il mito di Edipo, figlio parricida e incestuoso, ha continuato in ogni tempo ad affascinare lettori e scrittori, artisti e uomini di scienza. La tragedia in versi "Ödipus und die Sphinx" (1906) di Hugo von Hofmannsthal (1874-1929) mette in scena un Edipo moderno, dalle inquietudini freudiane. Ma il fatale responso della Pizia, qui riproposto in chiave psicoanalitica come interpretazione dei sogni di Edipo prima ancora che come profezia di futuri tragici eventi, finisce per assumere inconsapevolmente nelle parole del protagonista una funzione di metafora, per quanto paradossale, della condizione umana, della instancabile ricerca di una necessità superiore che sottragga le azioni dell'uomo al potere del caso e all'apparente relatività dell'esistenza. Proprio questo motivo conferisce unità e coerenza a un testo caratterizzato da una ricchissima e disarmante molteplicità di reminiscenze letterarie antiche e moderne, da Calderón a d'Annunzio, attraverso Péladan, e lascia allo stesso tempo intravedere gli sviluppi futuri dell'opera di Hofmannsthal. Il volume è arricchito da documenti inediti e corredato di un indice dei nomi.