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"Ho sempre in mente questa inesausta decisione umana, di danneggiarsi e distruggere un altro - possibilmente il più innocente. Ci si domanda perché. Il perché, è solo nel ribollire incontenibile del nulla. Il nulla di verità, intendo." (A. M. Ortese) "Se le lettere scambiate nel primo anno coprono quasi due terzi del carteggio, non è certo perché la confidenza poi s'allenti o venga meno. È che in quei mesi tantissime cose vengono dette: l'Ortese percorre e ripercorre - per quell'interlocutore così discreto, pieno d'ammirazione, sì, ma capace, quando è il caso, delle "giuste note angolose" (15 settembre) - le città di pioggia e vento e le minuscole case, gli 'interni' sempre o troppo freddi o troppo caldi, della sua vita e dei suoi libri. Si mette in pari col passato." (dalla introduzione di Francesco Rognoni)