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«Si stima che durante la prima guerra mondiale circolassero circa 3 milioni di lettere al giorno, in maggioranza scritte da militari, spesso semianalfabeti. Chi sono questi soldati che la guerra trasforma in scrittori? Quali vissuti possiamo scorgere tra le loro parole? Da queste domande è nata l'idea di racchiudere in un unico testo, organizzato per temi, gli scritti di centinaia di militari provenienti dal Piemonte rurale alpino e prealpino durante la Grande Guerra. Per molti di loro la scrittura rappresenta l'unica possibilità per mantenere vivi i legami con il proprio mondo, per alleviare la solitudine, il senso di sradicamento e le ristrettezze della vita militare, oltre che, innanzitutto, un modo per sfuggire a un destino non scelto, anche se sopportato con pazienza». (Giulio Giordano e Rebecca Sansoé)