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Giovane radiotelegrafista equipaggiato di fucile senza munizioni, Silvio parte da Torino e arriva sul fronte del Don nell'estate del 1942, poco prima dello sbaragliante attacco russo. Ma qui la sua storia esce dagli schemi tragici delle colonne umane in ritirata nel gelo, portandolo a condividere, per un tratto, il destino di un soldato tedesco rimasto senza nome che, dopo un'imboscata in cui Silvio viene gravemente ferito, lo aiuta a sopravvivere nei giorni del Natale di quell'anno. Un romanzo storico a partire dalla testimonianza diretta sulla ritirata dal fronte orientale dello zio materno dell'autore, un'odissea di due anni, ma soprattutto di quei tre giorni e tre notti del Natale del '42.