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Tra i massimi artefici della costruzione ecumenica, il teologo olandese Willem Visser 't Hooft rappresenta con la sua vita, le sue opere e la sua instancabile attività quella che Franco Giampiccoli definisce la "primavera dell'ecumenismo". Una primavera che fiorisce dagli albori della prima Conferenza missionaria internazionale, svoltasi a Edimburgo nel 1910, alla costituzione del Consiglio ecumenico delle Chiese, nel 1948 ad Amsterdam, e che si intreccia con le varie fasi della crisi epocale che da una guerra mondiale all'altra sembra distruggere ogni cosa. Una crisi che tuttavia contiene anche la fertile vena di un rinnovamento di cui l'ideale ecumenico è potente propulsore.