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Una volta Jean-Luc Godard disse che il cinema comincia con Griffith e finisce con Kiarostami. Questo libro, dedicato all'opera del regista iraniano, si propone di fornire alcuni percorsi d'analisi dei suoi film e delle sue videoinstallazioni, evidenziando anche alcuni tratti essenziali della sua produzione fotografica. L'intento principale è quello di far risaltare la portata intermediale dell'opera di questo autore e la complessità del discorso sulla visualità che a essa soggiace.Le traiettorie proposte all'interno del libro strutturano un'indagine di tipo non lineare (sul piano cronologico) e individuano alcuni snodi fondamentali nel percorso artistico di Kiarostami, selezionando alcune delle sue opere e tornando più volte su di esse per interrogarle alla luce di prospettive d'analisi differenti. Questo metodo consente di far emergere la forte coerenza interna che caratterizza la produzione del regista - che si dipana lungo un arco di oltre quarant'anni - e, contemporaneamente, di portare alla luce l'esigenza di una continua reinvenzione formale che investe tanto lo stile quanto le modalità d'esposizione delle opere.Dai film per la sala, alle videoinstallazioni, alle fotografie, fino a una non convenzionale forma di interazione tra video e teatro: le forme dell'immagine kiarostamiana si modificano e interferiscono tra loro per dar vita a un percorso autoriale eterogeneo ma straordinariamente coerente.