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La ricerca sociolinguistica degli ultimi decenni ha identificato due tendenze principali nella percezione dell'inglese britannico: un aumento delle reazioni positive nei confronti di alcuni accenti egionali e un aumento di quelle negative nella valutazione della received pronunciation, l'inglese della regina, la pronuncia un tempo considerata la più prestigiosa. La voce che ci risponderà all'altro capo del filo quando telefoniamo per una richiesta di informazioni su un servizio o una merce non sarà più "sovraregionale", ma sarà probabilmente quella di uno scozzese di Edinburgo o di un inglese dello Yorkshire, di gran lunga gli accenti più amati. Come in molte altre culture, la polarità nord-sud è profondamente radicata anche in Inghilterra e, come in altri luoghi, il peso della capitale, centro di potere economico e politico, contribuisce ad allargare il divario tra ciò che è vicino e ciò che è lontano da Londra."I dislike London accent. It sounds really posh"; "I dislike London accent because they are stuck-up snobs": in queste risposte di bambini in età scolare percepiamo la realtà della perdita di prestigio subita dall'inglese della zona del sudest dell'Inghilterra nel corso della seconda metà del ventesimo secolo.Le caratteristiche che distinguono le grandi macroaree linguistiche dell'Inghilterra sono l'oggetto di questo libro, che cercherà anche di rendere conto di come non esista, e non sia mai esistita, vera obiettività nella percezione e nell'uso delle varietà non standard dell'inglese, usate da sempre come strumento prezioso, ma anche ideologicamente marcato, di rappresentazione linguistica e culturale nei discorsi sul reale e nella costruzione narrativa.