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Una silloge di trentuno poesie che parla del tempo e della memoria persa nel tempo. Di come i sentimenti si nutrano di ricordi e dell'amore che si nutre di se stesso. Ogni essere umano è le esperienze che lo hanno formato, i giganti che popolano il suo subconscio, i mostri che è costretto ogni giorno ad affrontare. Ma i giganti sono anche le memorie su cui l'umanità stessa basa la propria storia. Tutto ciò si dipana in trentuno liriche in versi liberi attraverso i quali prende forma una storia d'amore dai toni a volte agrodolci, altre drammatici o tragici. Vita e morte, gioie e dolori, speranze e rimpianti tentando di fare ordine tra i pensieri di chi scrive e quelli di chi legge.