Tab Article
Ogni viaggio ha in sé il seme del cambiamento. Nulla è più come prima, una volta partiti. Il poeta intraprende il suo cammino senza scarpe, senza valigie, senza mezzi concreti, il necessario è tatuato nella sua pelle e archiviato con cura nei cassetti segreti della sua mente. È un viaggio che porterà il lettore in un paesaggio che non potrà limitarsi ad essere "osservato", ma dovrà necessariamente, essere vissuto con lui, "attraversato". Le strade sono fatte di lastre animate che interagiscono con le orme impresse dal cammino, i viali sono tortuosi e, spesso, in salita. Bisogna guadagnarsi la bellezza che è sul punto più alto della via, bisogna "inerpicarsi" usando il suo termine, con le mani e con i piedi, se occorre: in alto c'è la verità assoluta. Il poeta prende il lettore per mano come un bambino e lo guida verso un porto sicuro, al riparo da tutto ciò che potrebbe sconvolgerlo, ma non nasconde ad esso l'oggettività dei fatti, semplicemente la rende umana. Ed è in questa dimensione che si dipana il pensiero di Gianni Manca, la dimensione che vede l'uomo protagonista del cosmo, crudele a volte, debole in altre, ma sempre al centro del creato. Il suo è un cogliere gli aspetti più reconditi della mente umana, sono domande che non hanno risposte, sono quesiti sospesi nella stratosfera dell'anima pronti ad essere fruibili, da chi ne saprà assaporare l'esistenza.