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Un testo borderline dove la finzione e i continui scambi di ruoli veri o presunti catturano la curiosità del lettore. Emme potrebbe essere un personaggio qualunque, un banale uomo dei nostri tempi che con la sua barchetta decide di tagliare i ponti con la propria realtà. Ma così non è, perché riesce ad affrancarsi dal suo autore e dalla mediocrità per assurgere a una identità quasi fisica. Sta proprio in ciò l'originalità di questo libro, ovvero nella continua dicotomia tra Emme e il suo creatore, in un gioco funambolico esasperato ed esasperante. Tutti i personaggi sono alla continua ricerca di ciò che hanno perso o credevano di possedere. Esili, dannatamente rabbiosi sino a uno sfinimento romantico, si perdono in una visione liquida dell'esistenza. La realtà viene confusa con il sogno e anche quella più crudele e dolorosa sarà scacciata, non accettata perché troppo vera e responsabile.