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Nel giugno del 1922, quattro mesi dopo aver completato la stesura delle due raccolte a cui è maggiormente legata la sua fama, Rilke scrive che i percorsi poetici delle Elegie e dei Sonetti gli appaiono «meravigliosamente paralleli». Tre anni dopo, in una lettera al suo traduttore polacco, aggiungerà che ai suoi occhi le due raccolte «si sostengono a vicenda e di continuo», e che è stata per lui «una grazia infinita... aver potuto gonfiare con lo stesso soffio queste due vele: la piccola vela color ruggine dei Sonetti e quella immensa e bianca delle Elegie». La lettura ravvicinata delle due raccolte non può che confermare il rapporto di vera e propria simbiosi realizzatosi, in pochi giorni di febbrile creatività, tra le composizioni dedicate al dio del canto poetico e le ultime a nascere delle loro - la definizione è ancora di Rilke - «sorelle maggiori». Questa edizione presenta insieme, per la prima volta in Italia, solo le Elegie e i Sonetti, con un'introduzione e due commenti particolarmente attenti ai temi e alle immagini comuni alle due raccolte, nell'intento di dare il maggiore risalto possibile alla rilevanza e all'unicità di tale simbiosi creativa, che ha prodotto due tra le massime espressioni della poesia del Novecento. In una nuova traduzione, mirata alla ricerca del giusto equilibrio tra il rispetto della lettera e l'efficace resa in italiano della ricchezza del pensiero del poeta praghese.