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"Maggiolini era un gigante. Non sopportava navigare nel Banal Grande del politicamente corretto e non faceva niente per nascondere quel vulcano in perenne tremolìo rappresentato dall'unione di cervello e cuore in costante simbiosi. Andava ricordato, anzi andava riscoperto. E l'autrice, giornalista solida e puntuale, lo ha fatto nel modo migliore: gli ha ridato la parola. E aprendo quell'armadio con i ritagli, riproponendo "vecchi" articoli carichi delle sue provocazioni ancora vibranti, ha confermato quanto fosse premonitore lui allora e quanto siamo noiosi e incagliati noi oggi. In 20 anni il dibattito sociale, etico e politico in Italia non è avanzato di un metro. Frasi illuminanti o preoccupate sul gender fluid, sulla genitorialità in crisi sull'immigrazione erano già allora pietre angolari, convinzioni forti di un sacerdote che amava la sua terra e amava il Vangelo." (dalla Prefazione di Giorgio Gandola)