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Passeggiare al tramonto, accarezzato dalla tiepida brezza estiva, nei luoghi di Santa Caterina, ascoltando i suoi passi, il suo pregare silenzioso, il suo anelito di Dio, ha suggerito a Gabriele Prigioni la necessità di tentare un'impresa in cui fino ad oggi nessuno si era mai cimentato: tradurre dal vernacolo senese una delle più conosciute e belle opere letterarie italiane "Il Dialogo della divina provvidenza" di Santa Caterina da Siena Patrona d'Italia e d'Europa. L'autore si è accostato alla Santa senese in maniera profonda quasi a stringere conoscenza con lei, con la sua fede ed è riuscito nell'impresa di rendere accessibile e divulgativa un opera che fino ad oggi non poteva essere letta nella lingua corrente ma solo in vernacolo.