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Parlare di "vino migliore" (cfr. Gv 2,10) vuol dire parlare di una "promessa divina". L'unione delle carenze umane e della pienezza divina avviene nell'amore di Dio, che trasforma il credente e lo identifica con Cristo. Da Lui viene la realtà della promessa di quel vino capace di dare senso agli eventi dolorosi e trasformarli per la gloria di Dio. Questa luce è essenziale per la pastorale della famiglia in una realtà così piena di ferite e frustrazioni, come quella attuale.