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Il diario di guerra di un uomo trentino (tirolese italiano all'epoca) che ebbe la ventura di attraversare in armi l'intero conflitto e praticamente su tutti i fronti geografici su cui ebbe a scontrarsi l'Impero austro-ungarico: dalla Galizia, dove fu spedito due volte, alla Romania, dalla sua terra, sia sul lato lombardo che su quello veneto, che in territorio friulano e veneto. Una vicenda particolare quindi, una storia di guerra molto complessa: che portò Abramo Celli di Tezze, in Valsugana, ad essere ferito due volte, a veder morire sui campi di battaglia compaesani ed amici, ad assistere in territorio italiano conquistato ad uno scoppio immane. Simile a quello che durante la stessa Prima guerra mondiale sconquassò la sua Tezze, danneggiando anche la sua abitazione da cui moglie e figli, genitori, erano stati comunque precocemente sfollati. In una delle pagine più violente, indegne ed insensate della storia umana.