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Il libro prende in esame l'andamento economico dell'area dell'Euro nell'arco temporale 1996 - 2018, dalla fase immediatamente precedente il suo avvio come moneta circolante nel 2002, a quella di una situazione economica "normale" fino al 2007, seguita dal periodo includente la grande crisi mondiale e la ripresa, che non ha consentito ancora all'Italia di riagganciare la situazione pre-crisi. Entrano in gioco le grandezze macroeconomiche reali - prodotto, occupazione e scambi, e le variabili finanziarie - bilancio e debito pubblico, considerate per Paese all'interno dell'eurozona e nell'ambito internazionale. Sono sviluppati approfondimenti nella materia fondamentale della produttività - investimenti, con la costruzione di un quadro relativo ai maggiori paesi dell'area. L'impegno è rivolto a tenere insieme gli aspetti giudicati più rilevanti per ricercare una definizione dei fatti ed una loro spiegazione, entro i limiti di uno studio economico. La massima attenzione è concentrata sul caso Italia, la quale si colloca nella posizione più difficile in Europa, pur vantando eccellenze mondiali in alcuni segmenti manifatturieri e di attività. Ne vengono documentate le ragioni di debolezza, da quelle "complesse" alle debolezze "elementari". Viene tracciato il percorso economico dei quattro governi italiani in carica durante la grande crisi. Il testo è aggiornato al programma del Governo attuale (inizio 2019), considerato in complesso e nei suoi specifici punti più caratterizzanti suscettibili di valutazione economica. Non sono trascurate le tesi anti euro e di riforma del sistema della moneta unica e della stessa Unione Europea. Prefazione di Tullio Buccellato.