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Napoli è devastata dal sisma del 23 novembre 1980. Il mancato miracolo di san Gennaro di qualche mese prima diventa un presagio di sventura su un popolo abituato alla sofferenza e per questo, forse, in grado di sopportarla meglio di altri. La gente si riversa nelle strade e nelle piazze, le ambulanze sfrecciano per soccorrere i feriti, si scava freneticamente tra le macerie alla ricerca dei sopravvissuti. Nei novanta terrificanti secondi del sisma si incrociano le vite dei protagonisti: il dottor Roberto Vitale, neolaureato in medicina che si adopererà, fin dalle prime ore del disastro, a salvare vite umane; l'insegnante Mariangela Greco alle prese con il fallimento del suo matrimonio con l'imprenditore Salvatore Nazzaro, distrutto dal tracollo finanziario della sua ditta; il giornalista Antonio Di Carlo, inviato nelle zone della Lucania devastate dal sisma e tormentato dall'amore struggente per Mariangela; la professoressa Enza De Martino, che perderà il marito Ciro nel crollo della sua abitazione e il vicequestore Francesco Amendola, alle prese non solo con le faide camorristiche ma anche con la lotta alle organizzazioni criminali che si fiondano sui soldi della ricostruzione. Quella che traspare è una Napoli lacerata nel corpo e nella mente, in cui le macerie reali rappresentano la metafora di quelle che cadranno sulla coscienza civile. La città puntellata si conferma terreno di distruzione, ma al contempo trae la forza per garantire una speranza, seppur precaria.