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A causa del ritardo nello sviluppo industriale, il marxismo si diffonde in Italia in ritardo rispetto ai più avanzati paesi dell'Europa occidentale. L'introduzione del marxismo in modo scientifico e sistematico in Italia verso la fine dell'ottocento, è stato opera quasi esclusiva di Antonio Labriola. In memoria del Manifesto dei comunisti, fornisce una lettura critica di grande attualità dell'opera di Marx ed Engels. Marx ed Engels intesero chiarire le condizioni di una secolare lotta di classe che investe borghesi e proletari: primo passo verso una società in cui, al posto della società borghese, subentrerà «un'associazione nella quale il libero sviluppo di ciascuno è condizione per il libero sviluppo di tutti.» «L'antitesi di ricchi e di poveri, di gaudenti e di soerenti, di oppressori e di oppressi, non è un qualcosa di accidentale e di facilmente removibile, come era parso agli entusiastici amatori della giustizia.» Antonio Labriola