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Mastriani racconta la storia di vessazioni e umiliazioni di una donna che, rapita a sette anni, arriva poi in un harem turco per soddisfare le brame di un lussurioso sultano ottomano. Una volta scappata e approdata a Napoli, cambia nome, non sarà più Karì-Tismè ma la signora marchesa Maria Dufort, che riceve i suoi ospiti in una villetta a Posillipo. Qui incontrerà lo scrittore napoletano e gli consegnerà le sue memorie, che prenderanno la forma di questo romanzo. In questo racconto ambizioso e per la gran parte lontano dai consueti scenari napoletani, tra harem, sultani allupati, eunuchi e odalische, Mastriani non solo ci regalerà il ritratto di una donna che ha lottato per liberarsi da una schiavitù crudele, ma approfondirà, con tanti decenni di anticipo, i punti di conflitto tra il cristianesimo e l'Islam, prendendo le difese ora dell'uno ora dell'altro, come quando tesserà l'elogio del velo o citerà tutti i passi del Corano in cui si difendono i diritti femminili.