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Ettore Baldi, fin da piccolo, si è chiesto cosa rappresentasse quella serie di numeri perennemente in tumulto nella sua mente. Appassionato di mitologia greca, ricorda di aver letto che tutti gli uomini, alla nascita, conoscono la durata della propria vita e, quindi, il giorno della morte. La sofferenza del nascere però è così intensa da far loro perdere memoria di quella data. Anche lui era nato apparentemente senza dolore, senza emettere quei vagiti che solitamente accompagnano la venuta al mondo di tutti gli esseri umani. Quei numeri che si mescolano nel suo cervello potrebbero rappresentare la data della sua morte? Quando mancano ancora tanti anni al "momento fatale" Ettore pensa quasi che quello sia un privilegio e gode appieno dei piaceri della vita. Poi, man mano, quel pensiero si trasforma in un'ossessione che trova un'apparente conferma, in prossimità del giorno così temuto, in un gravissimo incidente che coinvolge la sua figlia più piccola, Laura. Il destino racchiuso in quelle cifre era riservato forse non a lui ma a quanto aveva di più caro.