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Chernobyl, 26 aprile 1986. L'esplosione del reattore numero 4 della centrale nucleare ucraina scatena una potenza radioattiva quattrocento volte superiore alle bombe sganciate dagli americani sul Giappone. Il disastro viene inizialmente nascosto dalle autorità sovietiche e ancora oggi non se ne conosce l'intera portata. Tre decenni dopo, quando i lavori di messa in sicurezza della struttura sono ancora lentamente in corso, questa indagine sul campo racconta tutta la verità: le bugie sulla gravità dell'incidente; la nube radioattiva che ha lambito l'Europa intera; i "liquidatori" che hanno perso la vita a pochi giorni dall'esplosione; donne, uomini e bambini morti o gravemente malati a causa degli elementi radioattivi liberati in natura; il mostro radioattivo che continua a colpire ancora oggi. I dati pubblici dell'Unscear e il governo ucraino affermano che il pericolo è passato, minimizzando il rischio, ma le indagini indipendenti asseriscono il contrario: chi è tornato o si è trasferito a vivere sui terreni e nelle case nei dintorni della centrale è costantemente a rischio.