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"E quindi, dove eravamo rimasti? Ah, certo, stavamo giusto intonando "che Salà, Salà, ovunque ti seguirem", che ecco sbarcà a Roma il prode Eusebio da Sassuolo. Un eroe dei nostri tempi, non tanto per quel che ha dato, ma per aver accettato, di buon grado, la panchina più chiacchierata e radiofonica d'Italia. Puntuali come un lunedì feriale, tornano più giallorosse che mai le pagelle e i commenti della pagina "Sabatini acquista cose". Perché perso un Walter, riconfermato, seppur part time, un Warte, ecco sbarcare nella Capitale un Monchi. Un cambio di rotta in salsa spagnola, tra paella, Siviglia e sassuolizzazione, nella speranza di tornare a riveder trofei. Ed ecco che l'utopia, la terra promessa, diventa luogo di una possibile vacanza estiva. Mentre tutto scorre, tra l'evitabile e l'inevitabile,l'armata gialloroja comincia la scalata che non t'aspetti: Londra, Baku, Donetsk, fino alla Kamchatka, per arrivare ad attaccare la sede del partito catalano con tre carrarmatini. Sembra l'inizio di qualcosa, la fine della gioia interrotta, il passaggio epocale che da prede ci vede diventare predoni. Ma poi ecco tornare indietro quell'egiziano tutto sorrisi e Battisti..."