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Il Centro Studi Matteo Maria Boiardo accoglie nella sua collana di studi la prima traduzione integrale dell'Entrée d'Espagne, l'ampio poema epico composto nei primi decenni del Trecento da un Anonimo Padovano in un francese reso spesso di non facile interpretazione tanto per le disinvolte deformazioni legate alle esigenze della rima quanto, e soprattutto, per i molti errori di copia dell'unico manoscritto che lo conserva. L'importanza storica del poema nel quadro della letteratura cavalleresca italiana, già rilevata da Antoine Thomas, suo eccellente editore nel 1913, è emersa sempre meglio nel corso degli studi: l'Entrée, ispirandosi in minima parte alla Cronaca dello pseudo-Turpino per i fatti di Spagna precedenti la Rotta di Roncisvalle e inventando il lungo capitolo delle avventure in Oriente, mette in scena un Rolando, suo protagonista assoluto, nutrito dei fermenti culturali e degli ideali dei decenni in cui si formano le signorie italiane del Trecento. La finezza psicologica del Patavian, la sottile ironia, l'ampiezza dell'esperienza umana, se restano trascurate nelle opere che derivano dal suo poema - i Fatti di Spagna, la Spagna in rima e la Spagna in prosa -, sembrano anticipare quelle dei sommi autori delle avventure di Orlando. Il lavoro di traduzione ha dato ai due curatori l'occasione di riflettere sul testo critico e il continuo dialogo con il manoscritto ha permesso di discutere in più luoghi del poema le proposte di Thomas, nonché di suggerire, nelle note di commento, nuove soluzioni.