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«Le lettere tra Gianfranco Contini e Cesare Angelini in questo volume a cura di Gianni Mussini hanno l'inizio «nel giugno del '34, con un incontro mancato fra i due a Pavia, e l'estinzione nel maggio del '60, dopo una quarantina di documenti, depauperati dal saccheggio fascista della casa dell'ossolano nel '44. Inizia, come osserva Mussini, con l'atteggiamento di un discepolo che cerca incoraggiamenti e consigli, e termina con due note inaspettate di entrambi in due lettere che s'incrociarono, in cui il sacerdote ripete allo studioso quanto gli espresse in un incontro il giorno precedente a Pavia, "il senso di un'amicizia ritrovata, e - perché no? - d'una consolante somiglianza d'anima".» (dalla presentazione di Carlo Carena).