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Nel 1993, con la scomparsa di Giovanni Marongiu, veniva a mancare un intellettuale e un maestro. Cessava il suo lavoro di giurista, di uomo pubblico, di educatore. La trama delle relazioni umane, scientifiche, culturali e politiche che il suo vivere aveva costruito si interrompeva. Cosa è rimasto di quei discorsi interrotti? È possibile riprenderli? Possono ancora accompagnarci per un altro tratto di strada? Il presente volume - nel raccogliere i contributi presentati al Convegno che si è tenuto il 14 novembre 2013 presso la Camera dei Deputati - prova a rispondere a queste domande, riflettendo sull'insegnamento di Marongiu in tutta la sua ampiezza, ricchezza e originalità. Ma non si tratta soltanto di ricordi, e neppure di uno dei tanti tentativi di mostrare il valore attuale di cose passate. Un pensiero come quello di Marongiu fatica ad entrare in questa dimensione, peraltro fragile e ambigua, che definiamo "attualità". Quello che abbiamo tentato è piuttosto la ripresa di un dialogo e la ritessitura di una trama. È un tentativo che nasce da una mancanza e da un desiderio. Un maestro che ci manca e il desiderio di non smettere di imparare.