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Dopo la Rivoluzione francese e la caduta di Napoleone, il Congresso di Vienna nel 1815 aveva sancito la "Restaurazione" dei vecchi regnanti spodestati, ridisegnando l'Europa con criteri non condivisi dalle popolazioni sottomesse e per tale motivo causa di ribellioni e sommosse in tutto il continente. Nel 1836, Marcello, un giovane ingegnere di Brescia, città del Lombardo-Veneto sotto il dominio Austriaco, come affiliato alla Massoneria, fu accusato di cospirazione e, inseguito dall'intelligence austriaca, fu costretto a espatriare in Argentina su una nave di trasporto bestiame. Qui, iniziando la sua carriera senza una lira in tasca, riesce ad affermarsi come il miglior specialista nella progettazione di avveniristiche strutture metalliche. In Uruguay conosce e diventa amico di Garibaldi, al tempo un corsaro osannato come "eroe dei due mondi" che in seguito divenne "Padre della Patria". Diventato ricchissimo, Marcello rientra in Lombardia nel 1847 in pieno svolgimento di un'insurrezione patriottica ricordata come "Le cinque giornate di Milano". Suo malgrado partecipa anche ai moti delle "Dieci giornate di Brescia" e alla "Prima guerra di indipendenza" perduta malamente da Carlo Alberto Re del Regno di Sardegna. Chiamato da Cavour, Primo Ministro del Regno di Sardegna, Marcello, per le sue competenze ed esperienze, prese parte alla guerra in Crimea quale Ingegnere Capo del Genio Militare e in seguito partecipò attivamente a tutte le guerre del Risorgimento e alla "Spedizione dei Mille", fino alla consacrazione di Roma come Capitale d'Italia nel 1871. Non è un libro di storia, ma un romanzo ambientato in un periodo di stravolgimenti sociali, detto Risorgimento italiano, vissuto con gli occhi di un Ingegnere, amato dalle donne e pieno di risorse tecniche ed umane.