Tab Article
Sia o no, la crisi pandemica, il punto zero, il primo tempo di un nuovo scenario antropologico-sociale, è comunemente accettata l'idea che si tratti di un punto di svolta che sedimenterà linguaggi, emozioni, nuove relazionalità. Dare voce ai giovani in una prospettiva educativa, per stimolare momenti di riflessione critica e di esercizio del dubbio rispetto alla trasformazione della realtà e, al contempo, acquisire elementi di "monitoraggio attivo" delle trasformazioni di cui siamo protagonisti, soggetti e oggetto, proprio nel perimetro del nostro futuro in termini di cittadinanza. Modo proximo, dunque, con la misura più vicina, in una doppia valenza di significato: dal punto di vista del metodo, perché, come si dice, abbiamo messo l'orecchio a terra con il tasto rec avviato; dal punto di vista dello sguardo progettuale, la prossima generazione può essere una generazione prossima, che esprime una propria weltanschauung, in tema di diritti, ambiente, Europa, solidarietà, magari sottotraccia, silenziata dal frastuono infodemico, meritoria comunque di cittadinanza nell'agorà democratica.