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Con il tratto letterario sapiente e fine che Paolo Codazzi conferisce a ogni parola e frase, Lo storiografo dei disguidi si presenta come una raccolta di racconti legati tra loro da un visionario strabismo della realtà, ciascuno con un suo significato, i propri personaggi, i punti di vista che intersecano fatti e vicende comuni e straordinarie sullo sfondo di una Firenze sonnolente e ripiegata su se stessa. La realtà, in queste pagine, si trasforma e si forma grazie alla duttile poeticità letteraria dell'autore che prende per mano il lettore e lo conduce in contesti cittadini e dentro ambienti familiari, pescando nel quotidiano e nel sottobosco di stili e di voci padroneggiate con incredibile maestria. In questi racconti si scopre anche che non sempre la via maestra è quella tracciata e sicura di fronte ai propri occhi, per la presenza di capovolgimenti di fronte repentini e spiazzanti, tipici di un grande scrittore.