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Questa raccolta affronta un tema molto caro alla poetessa, il paradosso degli esseri umani, condannati all'impossibilità di comprendere loro stessi e il mondo enigmatico in cui vivono. La solitudine dell'individuo diventa ancora più evidente nell'era di internet, nella quale una rete sembra unire «i nostri file virtuali di corpi», dove «ci baciamo con miliardi di bocche», mentre in realtà emerge drammaticamente l'impossibilità di un incontro tangibile e autentico. La realtà virtuale è una metafora eccellente della nostra condizione esistenziale, poiché simula una realtà effettiva che è dato conoscere solo in minima parte e nella quale l'unico modo per avere certezza di ciò che siamo è rappresentato dalle nostre impronte digitali.